Antonella Grandicelli

Sono nata a febbraio, in un giorno azzurro e freddo mentre tutti i miei parenti erano ad un funerale.

Il primo giorno di asilo mi diedero come contrassegno lo stemma del libro aperto e segnarono il mio destino per sempre. Leggo ad occhi aperti e anche ad occhi chiusi. Il mio sogno ricorrente è infatti quello di trovare libri ovunque, nella cassetta della posta, dentro a scatoloni o armadi, sotto ai letti.

Da bambina avevo un sacco di amici immaginari e tra questi quella che preferivo si chiamava Arianna, tanto che crescendo, per non lasciarmi seguendo il normale destino degli amici immaginari, si è trasformata in mia figlia.

Per vivere scrivo, leggo, viaggio, faccio fotografie, perché il libro aperto alla fine è anche un po’ un tappeto volante. Quindi potremo incontrarci dovunque, tra le pagine di un libro, nel via vai degli aeroporti, lungo sentieri in mezzo al nulla.